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...E se fosse di Firenze?

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Il 10 giugno 2004 l'edizione fiorentina del quotidiano La Repubblica riporta la notizia che la Statua della Libertà sarebbe stata ispirata dalla "Statua della Libertà della Poesia", opera di Pio Fedi (1816-1892) che orna la tomba del patriota e letterato risorgimentale Giovanni Battista Niccolini (1782-1861), tomba ospitata nella Basilica di Santa Croce nell'omonima piazza fiorentina. A parlare dei nuovi studi sono stati i due presidenti dell' associazione Toscana-Usa Sergio Pezzati e Lynn Wiechmann, insieme al presidente dell' Opera di Santa Croce, Carla Guiducci Bonanni. In realtà questi studi hanno un'origine più lontana. Nel 1951 padre Raniero Sciamannini pubblicò il volume "La Basilica di Santa Croce: Album Itinerario" nel quale, a pag. 18, si afferma che "la statua, discreta opera di Pio Fedi, fu presa a modello dal Bartholdi durante il suo lungo soggiorno fiorentino per la statua donata dalla Repubblica Francese agli Stati Uniti e innalzata nel porto di New York", anche se, purtroppo, la datazione di questo soggiorno non è documentata. Nel 1957 Piero Bargellini, letterato e futuro sindaco della città negli anni dell'alluvione, ribadì la teoria nel volume "Belvedere: Panorama Storico dell'Arte" (Edizioni Vallecchi).
Al di là della primogenitura e della veridicità delle circostanze quello che colpisce è l'indubbia somiglianza tra le due opere non solo per quanto riguarda l'estetica ma anche per l'ideale di Libertà proposto. Perfino la stessa lapide della tomba sul pavimento riporta a chiare lettere l'iscrizione "Libertà".

La ''Statua della Libertà della Poesia'', scolpita da Pio Fedi (1816-1892) per celebrare il decennale della scomparsa di Giovanni Battista Niccolini (1782-1861), letterato e patriota risorgimentale che riposa nella Basilica di Santa Croce in Firenze.

La Statua della Libertà. Opera di Frederic Auguste Bartholdi, Inaugurata il 28 ottobre del 1886, tre anni dopo la posa della Statua della Libertà di Pio Fedi nella Basilica fiorentina.

Le differenze non mancano, a partire dalle forme sinuose e molto più femminili rispetto alla silhouette della sorella americana. La discordanza più eclatatante è che la statua fiorentina impugna nella mano destra una catena spezzata e non una fiaccola ma la stessa catena è comunque presente sia sotto i piedi della Miss Liberty di Bartholdi quale simbolo di schiavitù calpestata che sotto le stremità dell'opera di Fedi, sempre a simbolo di ideali libertari. Per quanto riguarda la fiaccola non bisogna dimenticare cjhe la statua americana nasce con una funzione illuminante anche nel senso letterale della parola oltre che figurato, in quanto luce e faro nella baia di New York City.
La mano sinistra della statua in Santa Croce stringe l'alloro, simbolo della poesia, in omaggio all'attività letteraria di Niccolini mentre Miss Liberty tiene stretto a sè ilvolume della Dichiarazione d'Indipendenza.
Sono differenze sostanziali, ma dettate dalle diverse destinazioni e funzioni delle due opere, che infine risultano unite, quasi paradossalmente,
dalle maglie di una catena spezzata.

La statua di Pio Fedi porta in testa un diadema ad otto raggi, uno in più rispetto a quella di Bartholdi.

La corona della Statua di Libertà ha sette punte, simbolo della libertà che si irradia verso i sette mari.

Il piede destro della Statua della Libertà della Poesia spezza le catene dell'oppressione.

Il piede sinistro di Miss Liberty spezza una catena come simbolo della liberazione dal potere dispotico.

Per dare concretezza alla teoria dell'ispirazione fiorentina di Miss Liberty sono necessari dei riscontri in riferimento alle circostanze e alla cronologia degli eventi e, a ben vedere, esiste un margine di plausibilità, anche se ristretto. La statua fiorentina venne commissionata nel 1870 all'approssimarsi del decennale della morte di Niccolini e in quell'anno Fedi aveva già disegnato alcuni schizzi preparatori per poi realizzare un modello in gesso l'anno successivo. Sappiamo per certto che Bartholdi partì per l'Egitto nel 1869 per esaminare la proposta di una statua-faro sul Canale di Suez. Il progetto non andò in porto e Bartholdi rientrò in Europa e difese la sua patria al fianco di Giuseppe Garibaldi nel gruppo dei "franchi tiratori", quando l'eroe itlaiano combattè per i francesi nella guerra franco-prussiana tra il luglio del 1870 e il maggio del 1871. In quello stesso anno partirà per gli Stati Uniti con il progetto di Miss Liberty nella borsa e, stando alle note biografiche francesi, realizzò in quei mesi il modello in bronzo alto 2,87 metri poi esposto a Parigi nel Jardin du Luxembourg e recentemente trasferito al Jardin du Acclimatation.
E' interessante notare anche come il letterato sepolto in Santa Croce a cui è dedicata la statua avesse anch'egli qualche legame con la città di New York. Giovanni Battista Niccolini vide alcune sue opere pubblicate a New York City, dall'editore M.W. Dodd tra cui
"The Life of Gavazzi" inserita come appendice alle "Lectures of Father Gavazzi".

Fedi iniziò a progettare la sua Libertà nel 1870. La statua fu inaugurata il 20 settembre del 1883 ( sette anni dopo che fu completata) come riporta la didascalia di questa incisione pubblicata sull n. 26 de L'Illustrazione Italiana di quello stesso anno.

Il modello in bronzo della Statua della Libertà che le biografie francesi di Bartholdi riferiscono essere stato realizzato alla fine del 1870 e poi collocato nel Jardin du Luxemborg di Parigi nel 1906 e dal 2009 si trova nel Jardin du Acclimatation.

La statua di Fedi impugna nella mano destra una catena spezzata quale simbolo di libertà e nella sinistra un alloro in omaggio alla Poesia. L'opera di Bartholdi impugnerà la celebre fiaccola e il volume della Dichiarazione d'Indipendenza.

La figura di Miss Liberty, aldilà della differenza di dimensioni, risulta più slanciata della statua italiana, complice anche la distensione del braccio che sostiene la fiaccola, posa evocativa ma anche funzionale quale faro della baia del porto di New York.

Pertanto, il tassello che manca per una dimostrazione dell'ispirazione italiana di Miss Liberty è quello della effettiva visione da parte di Bartholdi dei bozzetti di Fedi prima della realizzazione del modello in bronzo. Se è vero che Bartholdi ebbe alcuni legami con l'Italia e che nei suoi molti viaggì visitò Firenze come testimonia una lettera scritta alla madre nel 1865, si è ancora alla ricerca della prova che possa collocare Bartholdi, usando una terminologia investigativa "sulla scena del crimine".
C'è un altro elemento che contribuisce ad avvalorare il legame tra Firenze e Miss Liberty.
L'architetto
Eugene Viollet le Duc (1814-1879), maestro di Bartholdi ed egli stesso coinvolto nella costruzione della Statua della Libertà per quanto riguarda lo scheletro in ferro, amava la città toscana e ne realizzò una veduta nel 1836. Viollet Le Duc scomparve poco dopo l'inizio del lavori della Statua e fu sostituito da Gustave Alexander Eiffel.
Fedi ultimò la statua nel 1877 che però rimase a lungo nel suo atelier in
via dei Serragli al n. 99, oggi noto come Galleria Fedi. L'inaugurazione in Santa Croce avvenne solo il 20 settembre del 1883, comunque sempre prima dell'inaugurazione della statua americana avvenuta, come sappiamo, nel 1886.
Quella della ispirazione fiorentina della Statua della Libertà di
New York City resta un'ipotesi suggestiva, supportata da alcuni riferimenti sicuramente da approfondire, non prima però di considerare come entrambi gli artisti si sono chiaramente ispirati al mondo classico e in particolare alle rappresentazioni della dea romana Libertas, raffigurata in molte monete dell'Impero o nelle pose delle statue elleniche e romane di Hera (o Era o Giunone), circostanza che potrebbe aver portato i due a creare le loro "Libertà" in maniera indipendente anche se con sorprendenti coincidenze.

''Denario'' romano del 69 d.c., moneta battuta sotto l'Imperatore Vitellio con la Libertas che impugna scettro e pileo.

La ''Giunone di Cesi'' del III secolo A.C. esposta nei Musei Capitolini di Roma nella Sala del Gallo morente.

La statua di Hera, copia romana (II sec.?) da originale ellenico conservata al Museo del Louvre di Parigi.

Il modello in gesso della Statua della Libertà realizzato da Bartholdi nel 1875, e utilizzato per la sua costruzione.

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